Se vi trovate a passare per Salerno, se siete di ritorno da una bella vacanza sulla costiera amalfitana, se state attraversando l’Italia in auto, non perdete l’occasione di fare un salto nell’antica Paestum.
A meno di 30 km dall’autostrada A3, è forse meno frequentata delle più note e vicine Pompei ed Ercolano, ma non meno di queste ultime rappresenta un vero e proprio catalogo di storia antica tra templi greci e rovine romane.
Fondata intorno al 650 a.C., vide cambiare il suo nome a seconda delle diverse dominazioni: dalla greca Poseidonia, in onore del dio del mare Poseidone, cui la città venne dedicata, a Paistom, durante l’occupazione della popolazione dei lucani tra il 400 e il 273 a.C., fino alla denominazione latina tuttora in uso e che risale alla conquista romana del 273 a.C..
La storia di Paestum, che attraversò periodi di grande splendore, finì praticamente con quella dell’impero romano: intorno al 500 d.C. infatti, la città venne progressivamente abbandonata anche in seguito ad una epidemia di malaria. Solo a partire dei primi del ‘900 ebbero inizio gli scavi, che riportarono alla luce, nel corso dei decenni, opere straordinarie e preziosi corredi funerari, oggi conservati nel vicino museo. Vale la pena di farci una visita: tra le altre cose, potrete ammirare la celebre Tomba del Tuffatore, rarissimo, se non unico, esempio di manufatto funerario affrescato risalente alla Magna Graecia, un capolavoro che ha fatto la sua comparsa anche alla recente esposizione universale di Milano.
Oltre che nelle varie denominazioni la sovrapposizione delle differenti culture si ritrova nei resti del sito archeologico, alcuni dei quali perfettamente conservati: dall’agorà greca ai lastricati ed edifici romani.
Ma chi la fa da padrone sono ovviamente i 3 templi, che vi sorprenderanno per lo stato di conservazione pressoché perfetto tanto da essere considerati tra i più importanti esempi dell’architettura magno-greca. Sono i templi di Era, di Atena e di Nettuno. Quest’ultimo, che recenti studi attribuirebbero invece ad Apollo, è quello in assoluto meglio conservato e presenta al suo interno anche resti di un altare costruito in epoca romana.
Passeggiare per le strade di Paestum significa attraversare secoli di storia e rilassarsi facendosi cullare da natura e cultura, in un luogo, patrimonio dell’UNESCO, che vi sorprenderà anche per la attenta cura del sito archeologico, contrariamente a un’ormai diffusa e non sempre giustificata percezione di incuria verso i siti di interesse culturale e storico.
Ultimo consiglio: fermatevi a pranzo alla Bottega del Gusto, giusto a lato del sito, dove a prezzi praticamente stracciati potrete gustare ottimi prodotti tipici campani, prima di una passeggiata in attesa del suggestivo tramonto su templi.
4 Comments
narrabondo
Gennaio 18, 2016 at 10:23 pmAbito a due passi da Paestum, in una località che pure hai citato nel tuo articolo, eppure ci sono potuto tornare anche io solo quest’anno dopo tanti anni.
Che dire?
E’ una meraviglia!
Un saluto
INtripPANDO
Gennaio 18, 2016 at 11:28 pmNoi invece ci siamo stati per la prima volta. Sarà per i templi, sarà per la bella giornata di sole, sarà per i formaggi campani :-).. ma ci ha incantati!
narrabondo
Gennaio 19, 2016 at 10:20 amQuella è terra di Mozzarelle. Non ditemi che non vi siete fermati da Vannulo 😛
Quando ci sono capitato io, pioveva, ma assicuro che non sono rimasto meno affascinato: si respira civiltà!
Un saluto!
paroleacapo
Marzo 16, 2016 at 4:10 pmL’ha ribloggato su paroleacapo.