panorama del golfo di Napoli
Campania

Visitare Napoli in un giorno

Mariarosaria ci racconta la sua breve ma intensa Napoli. In una sola giornata ci da abbastanza spunti da farci venire la voglia di andarci, soprattutto a ridosso delle vacanze natalizie…

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A chi di voi nel bel mezzo di un pomeriggio non è salita una strana voglia? Magari di una bella pizza napoletana??? A me è capitato giusto qualche giorno fa. A quel punto che si fa? Si fa finta di nulla o si raggruppano quattro amici e si va a Napoli?

Che domande ovvie, si va a Napoli!!!

Così comincia il viaggio di 24 h nella città partenopea. Sveglia prima dell’alba (molto prima), 4 ore buone di viaggio per chi come noi parte dalla Calabria. Tra uno sbadiglio, un litigio, una battuta e una sosta si arriva in una delle città più caotiche e vive d’Italia.

Le macchine e gli scooter sfrecciano disordinati, i semafori pedonali non vengono puntualmente rispettati, così fai uno sbalzo di paura perché temi di aver investito qualche pedone che, invece, continua inconsapevole la sua corsa verso il proprio appuntamento quotidiano, e tu dalla macchina tiri il primo sospiro di sollievo per la mancata catastrofe.

Ma non importa, perché avverti l’esuberanza, l’estro, la vivacità e l’allegria di Napoli.

Approdiamo al porto, prima tappa. Meraviglioso, navi mastodontiche che inneggiano alla vita col suono delle sirene, mare poco increspato, sole che scalda eccessivamente una giornata di metà novembre, cielo azzurrissimo e da lì, dietro le navi che arrivano, ti dà il benvenuto lui, o’ vesuvio!

Appena usciti dal porto ci saluta il Maschio Angioino, celebre castello costruito per la corte Angioina. All’occhio risaltano le cinque torri cilindriche e l’Arco di Trionfo. Un consiglio personale è quello di buttare l’occhio al Castello la notte, con le luci accese: indubbiamente un altro fascino!

Passeggiamo fino a Piazza Trieste e Trento, da lì è semplice raggiungere tutto (o quasi).

stazione metro Toledo a Napoli

Percorriamo la famosa Via Toledo, importante, quanto pittoresca, arteria della città, percorribile a piedi, così da immergersi in una passeggiata quasi fiabesca, che ti spinge a stare sempre con la testa alta perché c’è veramente tanto da vedere! Ci hanno raccontato che la linea in cui è stata tracciata questa strada corrisponde in modo preciso alla meridiana di Napoli, ponendosi in perfetta congiunzione col sole a mezzogiorno, e per questo motivo risulta particolarmente luminosa e soleggiata. Si può entrare in questa via anche lateralmente, in questo caso l’entrata dà sul Teatro San Carlo.

Sempre su Via Toledo non si può non percorrere la galleria Umberto I, importante punto di snodo commerciale, ma non solo. La galleria fu costruita nel 1890 per risanare un quartiere degradato, dove si consumavano illeciti di ogni specie e che aveva visto nell’arco di 50 anni ben nove epidemie di colera.

Durante questa passeggiata bisogna stare attenti: è un attimo a farsi rapire e inebriare dall’odore delle sfogliatelle, delle pastiere, e dei babà che continuamente vengono sfornati, e del classico inconfondibile aroma del caffè.

Ma siccome sono quasi le 11.30 è inutile resistere, decidiamo di concederci una pausa a base di caffè e babà presso il Caffè Gambrinus. Questa scelta è puramente casuale, ci sono davvero tante opzioni, ne proponiamo alcune: Pasticceria Mary, Il Gran Caffè, La Caffettiera, a voi la scelta!

Prima di proseguire verso la prossima tappa, consigliamo di fermarvi da Pintauro. Lo segnaliamo perché subito dopo aver fatto la pausa babà, ci dicono che non si può andar via da Napoli senza aver assaggiato le sue sfogliatelle, così, anche se pieni concediamo il beneficio del dubbio e mangiamo nuovamente da Pintauro: aspettative assolutamente ben ripagate. È questo l’unico e vero “food porn”.

Continuiamo verso Piazza Plebiscito su cui si affaccia la Basilica di San Francesco di Paola. La piazza è delimitata dal seicentesco Palazzo Reale, residenza dei Borboni durante il Regno delle Due Sicilie e dei Savoia dopo l’Unità d’Italia.

A questo punto non possiamo non visitare la mecca dello shopping pre-natalizio: San Gregorio Armeno. Questa via, forse più delle altre, fa comprendere il genio napoletano, la vivacità che caratterizza questo posto che potremmo definire magico. La via è piena di bancarelle di ogni genere, qui è possibile vedere tutto, dalle bancarelle di vestiti al pescivendolo che pulisce il pesce. Ma chi la fa veramente da padrone è il tema natalizio. È possibile respirare un’aria di festa tutto l’anno e lo scenario è davvero da cartolina.

La via è rinomata per le famose botteghe di artigianato. Vengono realizzati pastori in terracotta, presepi, articoli natalizi, portafortuna, ceramiche contenenti saggezza popolare, statuine al passo con la realtà: spesso le bancarelle dell’artigianato sono adornate con statuette ironiche ed eccentriche.

le tipiche statuette di san gregorio armeno

Sono quasi le 14… ci fa fame. Ci consigliano di andare a mangiare al ristorante La nipote del Re. Prendiamo una sfiziosa frittura di pasta, maccheroni per l’esattezza, davvero gustosa, e un piatto di spaghetti alle vongole. Non rimaniamo delusi.

Percorrendo per San Gregorio arriviamo a Via dei Tribunali, girandoci a destra incrociamo via Duomo e quindi la grande Cattedrale con il suo imponente Battistero, la Basilica e la Cappella che ospita le reliquie di San Gennaro e le due ampolle che ne contengono il sangue che si scioglie due volte l’anno, una la prima domenica di maggio, l’altra il 19 settembre.

Le luci si abbassano. Ormai sono le 17 e dobbiamo rientrare. Consigliamo, se non avete come noi gambe atletiche e fisico prestante, di prendere un taxi.

pizza napoletana

Attenzione però, abbiamo lasciato la macchina al Porto e non possiamo, anzi non dobbiamo, andar via senza aver mangiato la famosissima pizza da Michele. Beh… la sfacchinata è ben ricompensata, non è una pizza, è l’apoteosi di un sogno perfetto!

Ci infiliamo in macchina per il rientro. Prima di salutare la Campania sostiamo a Battipaglia: volete tornare a casa da amici e perenti senza le famose mozzarelle di bufala? Io non ho voluto rischiare. Usciti dallo svincolo autostradale è davvero imbarazzante la scelta di caseifici!

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Questo post è stato scritto da Mariarosaria. Condividi anche tu i tuoi racconti di viaggio scrivendo a intrippando@gmail.com.

2 Comments

  • Reply
    I Rintronauti, due toscani in viaggio
    Febbraio 12, 2016 at 9:43 pm

    Ci abbiamo passati 5 giorni indimenticabili e la pizza non ha eguali! 🙂

    • Reply
      INtripPANDO
      Febbraio 12, 2016 at 10:07 pm

      Verissimo! La pizza è buona dappertutto (in Italia si intende…!) ma quella di Napoli è davvero imbattibile!

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